I Chakra sono da considerare come dei centri psichici di esperienza spirituale ed energetica e non luoghi fisici che possiamo toccare e individuare attraverso una radiografia o una risonanza magnetica.
E’ possibile tuttavia, collegare i chakra ai principali plessi nervosi del corpo fisico. I chakra fanno parte dunque di un sistema energetico. La tradizione racconta che il risveglio dei chakra si ottiene attingendo a una fonte di energia superiore. In molte scuole sono analizzati 7 chakra.
Mûlâdhâra è il primo CHAKRA ed è situato nella regione del perineo, tra l’ano e l’organo genitale, idealmente alla base della colonna. Mûlâdhâra regola i meccanismi istintivi della sopravvivenza e dell’autodifesa, oltre a quelli della nutrizione, responsabili del mantenimento della vita. Indica come sta in quel momento la persona rispetto alle sue energie fisiche. Se la persona è contenta di vivere, se è in buona salute, se crede d’essere in buon rapporto con il suo corpo.
Con Mûlâdhâra nasce la coscienza propriamente umana, anche se è qui del tutto passiva ed appare al suo grado meno elevato. Qui giace addormentata l’energia primordiale, il potenziale che ci permette di compiere il viaggio alla riconquista dell’unità. Questo potenziale è conosciuto con il nome kundalinî o Kundalinî-Shakti.
Le patologie legate al funzionamento disarmonico del1 chakra sono: emorroidi, obesità, stipsi, sciatalgia, artrite deformante, anoressia nervosa, gonartrosi, gotta, infiammazione del nervo sciatico, problemi renali.
Tutte le posture in piedi e quelle sedute con la pressione a terra del perineo e degli ischi favoriscono l’apertura del primo Chakra.
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